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Il Natale a Denia ha vissuto uno sguardo nostalgico al passato

Gennaio 12 da 2023 - 14: 40

Le vacanze di Natale Sono venuti quest'anno carichi di storia. Tra il 22 dicembre e il 7 gennaio, l'area Archeologia e Musei del Comune di Denia, ha sviluppato una campagna che, sotto il nome Un Nadal per la Storia, ha voluto avvicinare i musei della città alla popolazione in generale e, in particolare, a quella fascia che gode delle tradizionali vacanze scolastiche.

I risultati della campagna sono stati "pienamente soddisfacenti per la buona accoglienza con cui è stata accolta", nelle parole del responsabile dell'area, Massu Sentí. Più di 300 persone hanno partecipato alle visite guidate, “dove si segnala il buon numero di utenti che, oltre alla tradizionale visita al castello, ha aderito alle visite effettuate nelle strutture museali di via Caballers (Museo di Etnologia) e l'edificio della stazione (Museu dels Joguets)».

L'offerta natalizia ha incluso un tour diacronico del castello di Denia per offrire una panoramica della fortezza nel tempo: dall'insediamento iberico al parco monumentale che è oggi. Queste visite hanno offerto l'opportunità di spostarsi dalla città romana di Dianium alla medina islamica di Daniya e, da lì, alla città medievale e moderna di Dénia, attraverso alcuni pezzi emblematici del Museo Archeologico della città.

Allo stesso modo, le visite al Museeu dels Joguets de Dénia hanno dato l'opportunità di diffondere il peculiare passato industriale della città, basato sull'industria dei giocattoli, ora scomparsa. Ricordare i vecchi giocattoli nel periodo natalizio è stato un grido alla nostalgia più genuina e ha permesso al pubblico di tornare a un tempo ea un'infanzia finita. L'avvicinamento alle produzioni locali e, soprattutto, a quei giocattoli con meccanismi, tolti dalle vetrine, ha permesso di mostrare la semplicità di ingranaggi che hanno assolto alla loro missione in un mondo senza elettronica.

Promuovere il Museo Etnologico nel periodo natalizio ha fornito l'occasione per avvicinare i cittadini a un mondo mezzo borghese e mezzo rurale, in cui la lavorazione dell'uva passa era il motore di grandi cambiamenti come il gas di città e l'elettricità, facendo conoscere non solo le contenuti del museo, ma anche la terraferma, singolare edificio che costituisce un eccezionale esempio delle residenze della borghesia ottocentesca.

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