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La vegetazione del Montgó soffre di stress idrico, che potrebbe provocare "un grande incendio"

Febbraio 03 da 2024 - 04: 00

El Parco Naturale di Montgó ha lanciato un nuovo rapporto trimestrale sulla situazione di questa montagna nell'ultimo anno e mette in guardia sullo stress idrico subito dalla vegetazione a causa dei cambiamenti climatici, che potrebbe avere conseguenze negative in futuro.

Come spiegato nel rapporto, il 2023 è stato "un anno molto secco, con una significativa siccità nella zona di Montgó". Il problema principale è che è caduto solo il 50% circa delle precipitazioni medie annue (in alcune stagioni anche meno), il che ha avuto un impatto sulla flora della zona.

La scarsa piovosità, unitamente all'aumento del caldo, provoca alla vegetazione il già citato stress idrico. Si tratta di un fenomeno che, secondo il World Wide Fund for Nature (WWF), comprende - oltre alla scarsità dell'acqua - la sua qualità, i flussi ecologici e la sua accessibilità. Nello specifico, mette in relazione la quantità di acqua utilizzata dalle persone (in questo caso, le piante) con la quantità di questa risorsa prodotta da una fonte.

Inoltre, con l'aumento delle temperature, aumenta il bisogno di maggiore acqua da parte della vegetazione. La relazione evidenzia che le conseguenze di ciò sono un aspetto secco e persino un cambiamento nei loro cicli fenologici, cioè i periodi del loro ciclo vitale, che presentano una serie di cambiamenti nella fisiologia, nella morfologia e nel comportamento.

Trattandosi di una catena, il fatto che le piante siano secche aumenta il rischio di subire "un grande incendio" -come spiegato nel rapporto-, tenendo conto che l'estate scorsa è stata già una delle più calde da quando ha un record, Denia raggiungendo 43,2ºC. Non solo, potrebbe esserci carenza di cibo per la fauna che si nutre di vegetazione (oltre che di acqua).

El Montgó, la montagna dove non piove

I valori delle precipitazioni raccolti lo scorso anno (secondo i dati AVAMET) avvertono che a Denia la quantità era di 286 mm, quando le cifre annuali per il parco sono sempre state intorno ai 600-800 mm. In Xàbia Esistono anche diverse stazioni meteorologiche che presentano risultati simili: delle tre cifre registrate, nessuna è superiore a 345 mm.

Nel rapporto si rammaricano che, oltre alla poca pioggia, nel tempo sia caduta in modo molto irregolare. Tra tutti spicca il mese di ottobre poiché in alcune stazioni non sono raccolti nemmeno 10 mm, quando, insieme a novembre, sono climaticamente i mesi più piovosi.

"Bisogna chiarire che la siccità è normale nel nostro clima, ma da un decennio si osserva un aumento dell'irregolarità delle precipitazioni, con piccoli periodi molto umidi seguiti da mesi molto secchi", hanno aggiunto dal parco.

La tendenza poco promettente per il futuro

Uno studio del World Resources Institute già nel 2015 avvertiva che nel 2040 saranno 33 i paesi che soffriranno un livello molto elevato di stress idrico. La Spagna è al 32° posto, con un indicatore di 4.07, il massimo è 5.

Attualmente anche altri enti come il WWF hanno segnalato che lo stress idrico colpisce il 20% del territorio europeo (dati 2023). "La Spagna soffrirà fenomeni climatici più frequenti ed estremi di inondazioni e siccità con i cambiamenti climatici", avverte l'organizzazione, che chiede alle pubbliche amministrazioni di adottare misure di prevenzione contro siccità e inondazioni e un fermo impegno per il recupero dello spazio fluviale.

2 Commenti
  1. Elle ha detto:

    Signori siccità, si chiama siccità e mancanza di pulizia

  2. Lluis ha detto:

    Aixo sta fissando entrambi i mesi di costruzione


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