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Tre dei quattro adolescenti accusati di aver violentato un minorenne nella Marina Alta come gruppo

29 marzo 2019 - 09: 26

Questo giovedì, tre dei quattro bambini accusati di aver violentato una ragazza in un gruppo sono stati ammessi in un centro per i minorenni. I tre imputati sono stati arrestati all'inizio di marzo, quando la ragazza, una minorenne, ha riferito degli eventi accaduti, apparentemente, la scorsa estate.

A quel tempo, i giovani sono stati rilasciati sotto la tutela dei loro genitori dopo aver rilasciato una dichiarazione in tribunale. Ora, su richiesta dell'ufficio del pubblico ministero, i tre sono stati internati in un centro.

Il quarto degli imputati risiede in Francia con la sua famiglia per alcuni mesi. Attualmente, vengono prese le misure necessarie per poter comparire davanti all'ufficio del pubblico ministero che investiga sul caso.

I fatti

Gli eventi si sono verificati un pomeriggio del mese di luglio dello scorso anno 2018, in un'area di deserto, vicino al cimitero di Pego. La vittima e un amico andarono a fare una passeggiata con quattro ragazzi, di origine maghrebina, che conoscevano perché erano tutti compagni di classe del liceo. Ad un certo punto, l'amica della vittima è dovuta partire e lei è rimasta sola con i presunti aggressori, che lo hanno costretto a trasferirsi in una vicina landa desolata, dove si sono svolti gli eventi denunciati.

2018 ottobre la vittima ha detto responsabile per la scuola che ha avuto un problema con il compagno di squadra del liceo, che lo minacciava con una trasmissione video, senza contare il suo contenuto. La più giovane ha anche raccontato che, un giorno la scorsa estate, era rimasta con un amico e che c'era anche un gruppo di ragazzi, che lei identificava pienamente come studenti dello stesso istituto. Che a un certo punto il suo amico è andato e la lasciò sola con i ragazzi, riferendosi successo "qualcosa", senza specificare che cosa, e che aveva registrato, ribadendo la sua preoccupazione per la possibile diffusione di quel video.

Alla fine di febbraio di 2019, il consulente di orientamento della scuola ha nuovamente intervistato il minore e, in questa occasione, gli ha raccontato la totalità di quello che è successo.

I fatti sono stati portati all'attenzione della Guardia Civil, che si è immediatamente occupata delle indagini, attraverso la Squadra di Polizia Giudiziaria della Guardia Civile di Jávea, sostenuto da agenti specializzati nell'azione prima di atti di questo tipo, in cui le vittime sono donne o minori.

La denuncia è stata finalmente formalizzata dalla vittima a marzo 1, con conseguente arresto, il March 5, di tre dei quattro minori, presumibilmente autori degli eventi, dal momento che il quarto risiede in Francia dalla fine dello scorso anno 2018.

Il Dipartimento di Nuove Tecnologie della Guardia Civil sta analizzando il contenuto dei telefoni cellulari gestiti sui minori, al fine di verificare l'esistenza di eventuali registrazioni video di questi eventi.

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