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Mostra 'Non un passo indietro. Avanguardia dell'arte femminista a Valencia' presso il Centre d'Art l'Estació

Informazioni
data di inizio: 24 di febbraio 2023
data di completamento: 29 marzo 2023
Lugar: Centre d'Art l'Estació
Ingresso: Gratuito
Evento terminato

La critica femminista dall'arte, chiamata arte femminista, inizia negli anni Sessanta del Novecento negli USA e si consolida raggiungendo l'Europa negli anni Settanta. Fa parte della cosiddetta Terza ondata femminista a cui dobbiamo tanto ringraziare per l'attuale situazione delle donne, spiega María Victoria Margarida, curatrice della mostra Non un passo indietro. Avanguardia dell'arte femminista a Valencia che si apre venerdì al Centre d'Art l'Estació de Dénia.

La mostra che presentiamo, afferma, vuole far conoscere la generazione di queste donne che hanno partecipato al movimento attraverso la loro arte con una selezione di opere di tre importanti artiste valenciane: Ángela García Codoñer e Isabel Oliver, pioniere dell'arte femminista in La Spagna degli anni Settanta, e Maribel Domènech la segue negli anni Ottanta. I tre artisti hanno unito la loro ricerca artistica con l'insegnamento come professori presso l'Università Politecnica di Valencia.

Il campione cerca di invitare a riflettere sulla genealogia del movimento femminista. Conoscere la storia delle donne che per secoli hanno rivendicato il diritto delle donne ad essere considerate un genere umano alla pari degli uomini, riesce a rafforzare e consolidare la coscienza femminista. È l'empowerment.

Isabel Oliver presenta tre opere, due delle quali inedite, che appartengono alla serie Visite museali (2022) in cui proietta una reinterpretazione del passato per comprendere i problemi del presente e provocare un rinnovamento nello sguardo verso i classici: si interroga sull'uso fatto del corpo femminile nella storia della pittura costruita interamente dalla visione patriarcale.

Ángela García Codoñer presenta il lavoro della serie Misses (1974) in cui fa una clamorosa critica agli stereotipi femminili attribuiti alle donne; i sogni innocenti delle principesse stroncati dalla schiacciante realtà delle donne come oggetto del desiderio maschile.

Maribel Domènech presenta due opere: Gemelli (1994) y azione continua (2004) entrambi caratterizzati dal fatto di tessere nell'intimità della vita quotidiana e dalla solitudine riflessiva del momento e dell'atto: l'abito condiviso come simbolo di uguaglianza tra i due sessi e l'atto di tessere con cavi domestici come formula per creare connessioni che facilitino la comunicazione. Femminismo del progresso e della concordia.

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