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Nascere in tempi di coronavirus: come sono state le consegne in solitudine

Aprile 15 da 2020 - 01: 00

In che modo l'allerta sulla salute influenza il parto? In che modo il parto in tempi normali si distingue dal parto che sta avvenendo ora? Si supponeva l'allerta coronavirus nella Comunità Valenciana Tra il 3 e il 7 aprile una restrizione in base alla quale le madri dovevano partorire senza compagni, misura che è durata solo quattro giorni per la rettifica del Ministero della salute. Le infermiere e le ostetriche di maternità contribuiscono con la loro esperienza per capire meglio come vivono attualmente le nascite e come queste consegne erano in solitudine.

«Había que parar una situación injusta y arbitraria»

Tra le 7 e le 9 donne della Marina Alta hanno partorito da sole nei quattro giorni in cui non potevano esserci compagni. Lo spiega Elena Ortega, levatrice del dipartimento della salute di Denia «El acompañamiento es crucial para el bienestar emocional y físico de la mujer, el parto es un momento que despierta miedos atávicos. Las mujeres se sintieron asustadas y fueron partos dramáticos».

Elena Ortega, ostetrica del dipartimento sanitario di Denia

Ortega era il capo visibile che promuoveva il cambiamento di una situazione che consideravano arbitraria e ingiusta, ma questo era un sentimento comune di tutti i colleghi: «Ha sido un triunfo de las mujeres, de la mano de las que somos sus aliadas».

«Cuando se dicta una norma hay que saber qué consecuencias tiene»

Laura Pacheco è un'infermiera in maternità presso l'ospedale di Denia e presidente del Grup Nodrissa, specializzata nella salute della famiglia. «Un parto durante la crisis sanitaria no debería distinguirse en nada de un parto en situación normal, por supuesto extremando las medidas de seguridad», spiega Pacheco. Per quanto riguarda la rettifica del Ministero della Salute, in cui la madre può essere accompagnata, si chiede Laura Pacheco «¿Cómo se les devuelve su experiencia a las mujeres que han dado a luz solas? Es muy grave. Cuando se dicta una norma hay que saber sus consecuencias. Las madres humanas siempre han parido en compañía de su gente.»

Laura Pacheco, infermiera di maternità all'ospedale di Denia

Pacheco ritiene che vi siano molti meccanismi per effettuare un parto con misure di sicurezza ma senza perdere il rispetto per la famiglia: «Hubo hospitales en los que los equipos de Ginecología se pusieron de acuerdo y no se hizo, pero en este sí se cumplió.» Pacheco fa anche riferimento alle norme del Ministero della Salute, che in nessun momento parla di separazione del figlio o della coppia, anche se il compagno deve essere sempre la stessa persona e deve rispettare le norme di sicurezza, quindi non capiscono «por qué la Conselleria hizo una normativa contraria a la del Ministerio».

Qual è la situazione attuale

Quando una donna sta per partorire, sono state apportate modifiche per quanto riguarda il ricovero in ospedale: secondo María Garreta, ostetrica di Xàbia che lavora nelle Tavernes de la Valldigna, «Ahora para que una mujer ingrese hay que asegurar que está ya de parto y evitar así una estancia larga en el hospital. Antes del COVID-19, cuando la parturienta llegaba con contracciones o poca dilatación solía ingresar, ahora se recomienda estar en casa hasta última hora.» Secondo Garreta, il attività preparatorie per il parto sono stati colpiti dal parto e nel postpartum ci sono anche cambiamenti significativi: ad esempio, il volume delle consultazioni telefoniche è aumentato. Per quanto riguarda il visite neonatali È anche un cambiamento per le famiglie e per quanto riguarda la vitamina D per il bambino, non poter fare una passeggiata è un aspetto negativo, dice l'ostetrica. «En este sentido podemos decir que el postparto se vive de una manera más dura», dice María Garreta.

Matron María Garreta

En cuanto a más circunstancias que están sufriendo cambios, destaca que las altas están siendo precoces: en un parto normal, antes de esta crisis las mujeres y los bebés permanecían 48 horas en el hospital, ahora están 24 horas. Las madres con cesárea antes se quedaban en el hospital tres días, ahora están dos (siempre que no haya complicaciones). Según las matronas, las madres se están yendo a casa «un poco verdes», por eso ellas extienden su apoyo con una labor de visitas en casa si la madre reciente lo requiere. «La anestesia epidural se sigue poniendo, está garantizada», indica Elena Ortega per una maggiore tranquillità.

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