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Diversi informatori vengono piantati quando il protocollo non è attivato dopo un positivo nel modello

Agosto 21 da 2020 - 09: 45

Difficilmente saremo andati al mare quest'anno senza incontrare uno dei 42 informatori che la Generalitat ha assunto per aggiornare residenti e turisti sui protocolli di sicurezza. La sua funzione è di renderci consapevoli dei rischi derivanti dalla violazione di queste misure, nonché di chiederci di essere responsabili ed evitare qualsiasi azione che possa danneggiare la società nel suo insieme. Ma cosa succede se è quella stessa squadra che ignora i regolamenti? Chi informa gli informatori?

Ieri la denuncia del sindacato CSIF è stata resa pubblica dopo aver rilevato un positivo tra questo personale. A quanto pare, venerdì scorso i colleghi che erano in contatto con questa persona con il coronavirus hanno scoperto la situazione in modo non ufficiale e, senza ricevere alcun supporto o informazione sul protocollo dal team di coordinamento, hanno dovuto improvvisare le loro azioni. Andare o non andare a lavorare?

Secondo quanto reso pubblico ieri da Las Provincias, il coordinatore ha "obbligato" i lavoratori a ricongiungersi al lavoro senza alcun tipo di misura preventiva, essendo gli stessi dipendenti della Generalitat che hanno implorato l'esecuzione dei test PCR. Il coordinatore ha insistito ed è stato allora che ogni lavoratore ha deciso se lasciarsi guidare dalle parole del proprio superiore o dalle misure sanitarie così profondamente radicate per il servizio che forniscono.

Chi ha deciso di intraprendere le proprie misure preventive ha chiamato i propri centri sanitari per segnalare l'accaduto, mandandoli direttamente a casa in quarantena in attesa dei test PCR.

Il coordinatore ha optato per il controverso protocollo Invassat, che è lontano da quello della sanità pubblica. Mentre quest'ultimo sollecita l'isolamento dal contatto con un positivo e si impegna a eseguire i test PCR, quello di Invassat si impegna a non forzare la PCR se non fosse stato in contatto con il positivo negli ultimi 2 giorni. Questa mancanza di coordinamento tra Sanità Pubblica e Invassat è ciò che denuncia il sindacato, così come la situazione irregolare dei lavoratori per costringerli a lavorare senza processo.

1 Comentario
  1. Francisca ha detto:

    Quando le persone arrivavano da fuori era inevitabile che i contagi si ripresentassero, noi Dianenses siamo stati un esempio di rispetto delle regole ma chi è in vacanza e gli stranieri scoprono cosa sta succedendo? Non guardano la TV, sono nella loro storia, e che dire la disinfezione delle strade e dei contenitori disgustosi che non dovrebbero più esistere? nulla in quanto quello che ha fallito è il consiglio comunale, neanche loro guardano la tv, in altre città i tubi agiscono un giorno e anche l'altro, è repellente camminare per le strade strade di denia, molto sporche e puzzolenti, disinfettatele !!!!!!


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