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Le compagnie turistiche della Marina Alta chiedono più certezza sulla riduzione

Può 22 da 2020 - 14: 42

Le ultime modifiche agli ERTE e la mancanza di certezza su quando saranno aperte le frontiere mettono in grave pericolo la sopravvivenza di un intero settore: quello delle società di noleggio turistico della provincia di Alicante. E se il settore fallirà, migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti andranno persi lungo la strada.

In particolare, l'articolo 4 del decreto legge 18/2020, del 12 maggio, sulle misure sociali in difesa del lavoro, entrato in vigore la scorsa settimana, implica che le aziende con meno di 50 dipendenti che possono riavviare la propria attività, vedranno riduzioni del 100% dei contributi previdenziali, che in linea di principio potrebbero essere mantenute fino al 30 giugno secondo il precedente decreto.

Pertanto, se fino ad ora il bonus era del 100%, a maggio andrà all'85% e a giugno al 75% ai lavoratori che si uniranno, mentre quelli che proseguiranno in ERTE saranno del 60% a maggio e del 45% nel mese di giugno. Questo, che potrebbe essere considerato duro ma sopportabile in altri settori, potrebbe essere il suggerimento finale per un'attività che dipende in larga misura dalla mobilità nazionale e internazionale e, con l'attuale chiusura delle frontiere, il disastro sembra imminente.

Senza clienti, senza domanda e senza reddito, ma con un costo del lavoro alle stelle, è vertiginoso quantificare il reale impatto che avrà sull'economia del Marina Alta (e l'intera provincia di Alicante) che le società di noleggio sono condannate a procedure fallimentari e chiusure a breve e medio termine.

Insieme alle aziende e alle migliaia di posti di lavoro ad esse associati, le entrate dei settori che dipendono direttamente o indirettamente dall'arrivo dei turisti, nonché le migliaia di piccoli proprietari che affittano le loro case per ottenere reddito con cui integrare le pensioni, coprire i costi di manutenzione, ecc.

Per questo motivo, dall'Associazione degli affitti turistici della Provincia di Alicante, chiedono la flessibilità delle nuove condizioni, da un lato, e dall'altro, di stabilire una data specifica per l'apertura delle frontiere in modo da poter effettuare prenotazioni e lavorare con un minimo di certezza.

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